Destarsi dalla morte apparente

Cadiamo come foglie da un albero, nella notte eterna il nostro cuore dilaga nel mare di sangue.
I nostri sogni spaccati a metà, specchi infranti e le nostre anime buttate nelle viscere
infernali.
Demoni che si attorcigliano nel sonno, difficoltà a respirare, gambe che si ripiegano su se stesse.
Cadiamo nell'abisso senza nome, ma a quali rocce possiamo appigliarci?
Cadiamo nella gola della morte.
Quanti di voi sono caduti e persi?

Ciechi, perchè abbiamo perso la facoltà di vedere, tormentati dai sensi di colpa, circondati da penetranti presenze nella nostra testa, fucilando con le voci i nostri visi.
Vi dico che se ci alziamo avremo acquisito nuova forza, e questa forza può sconfiggere la presunta morte, abbattere le voci nella testa, riaccendere il fuoco nella caverna.
Siamo sempre circondati di colori, ma per paura di vedere guardiamo solo ciò che ci fa comodo, così ai nostri occhi tutto si tinge di orrenda crudeltà e orrore.
Vi assicuro che dell'ombra di cui ci nutriamo ne è rimasto solo qualche misero frammento, quanto ancora reggeremo nella nostra situazione?
Desideriamo sparire tra gli spazi infiniti, ma siamo ancora tormentati dal passato, nonostante esso sia lontano da noi.
Pensiamo di essere soli quando invece accanto a noi ci sono miriadi di mani amiche, ma avendo paura di esse non ne vediamo l'autentica onestà e bontà.
Scambiamo la luce per l'oscurità e l'oscurità per la luce, facciamo affidamento ai mostri del nostro inconscio e lasciamo liberi i ladri di diamanti.
Mettiamo in catene chi ci aiuta, per paura che possa un giorno pugnalarci, ma ci lasciamo far del male da chi tuttora ci ferisce.
Forse è l'ora che usciamo dal torpore della morte apparente, dal fuoco che brucia i nostri ultimi istanti reali, lasciandoci sfuggire momenti importanti e di vitale importanza.
E' giusto combattere alla ricerca di chi siamo, per tutte le domande che ci hanno tenute nascoste, invece che fermarsi all'apparenza, quell'illusione portata da risposte vane e lontane dalla verità.
La mente attuale non può fornire risposte a tutte le domande fondamentali, ma può però aprire un nuovo paradigma, una visione diversa dell'insieme.
Solo l'esperienza può dirci chi siamo, ma se continuiamo a farci abbattere come fuscelli di fronte ad un vento impetuoso, senza cavalcare l'onda della vita, non potremmo mai guadagnare abbastanza forza ed energia per il lungo viaggio.
Quale? Quello della ricerca del reale.
La forza di volontà deve essere tanto potente da abbattere ogni dubbio e dolore, ogni insicurezza e pericolo, qualsiasi ostacolo che ci ostacolerà la via.
La vita è piena di sfide e di sconfitte, ma è altrettanto vero che da una parte è fatta anche di vittorie e successi.
L'esperienze forti, quelle che lasciano il segno, sono fatte per apprendere una lezione, che più cadiamo e ci rialziamo, più saremo spinti a continuare questo viaggio, questa è la vera forza di cui dobbiamo disporre.

Se invece ci lasciamo vincere e non tentiamo nemmeno una volta di provare, il nostro "avversario" avrà la vittoria già in pugno, ma ricordiamo che il nostro avversario non è mai qualcuno al di fuori di noi, ma siamo noi stessi che ci precludiamo le possibilità di vittoria.

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