Un
ben precisato motivo appare storto nella condizione in cui non
avviene.
Ma
è come se l'uomo si fosse fermato per apparire, come se il tempo si
fosse fermato per lui.
Insomma,
tutto quel da farsi appare storto, perchè non avviene nel momento in
cui vorresti avvenisse. Per questo l'uomo si perde in chiacchiere e
affoga nei bicchieri altrui, come la paperella di gomma che ti ha
seguito fin da quando eri bambino, che stanca se ne torna nelle
fogne.
Mi
chiedo, costantemente e non costantemente, come mai c'è tutto questo
movimento di mani e piedi, rumori sopra silenzi, attese stancanti e
poi più nulla.
L'uomo
rincorre, eccome se rincorre, forse niente, forse tutto, ma la
visione dell'oggetto/persona che rincorre è lontana, altrimenti non
lo rincorrerebbe, per poi inciampare su soluzioni impossibili, almeno
in quell'istante.
Volendo
afferrare la persona e stringerla a sé, se ne vola via il tempo,
perdendosi tra le verdi praterie, senza accorgersi di dove è andato
a finire, infatti, nella sua folle corsa non porta attenzione ai
fiori che ha calpestato.
Farebbe
meglio a prendersi una piccola pausa, tra un sogno e una corsa, un
bel riposo sull'erba e poi quel desiderio di afferrare ciò che gli
sfugge non lo assalirà più.
Purtroppo
l'uomo a stento comprende l'ambiente circostante, le soluzioni
fulminee, i desideri dell'anima e lo star bene, ha una certa
predisposizione nel voler stare male e nel fare passi più grandi di
lui.
L'uomo
ha una sola occasione, crede, una sola, quando intorno ne passano
mille, lui fisso a guardare il motivo della sua unica voglia di non
cercare, perdendosi nel passato oscuro.
Voglia
di non aspettare, o di aspettare anche troppo col cuore trafitto in
mano, troppa paura in queste parole, chiudendosi al solo motivo, per
lui, fonte di male, quando invece dovrebbe solo aprire gli occhi.
Piangiamo
tutti, ridiamo, scherziamo, soffriamo, balliamo, cantiamo, moriamo e
poi si spera di rinascere, ma in fondo quante possibilità avremo
oltre a quella che tanto ci ostentiamo a vedere? Mille, centomila, un
milione, direi infinite, ma ne siamo sicuri?
Allora
perchè non siamo capaci di vedere oltre quello che vediamo?
La
paura di invecchiare, l'attaccamento, la paura di perdere, la
gelosia, e chi più ne ha più ne metta.
Insomma,
se volete ballare, ballate, se volete cantare, cantate, se volete
ridere, ridete, e se volete stare male, state male, ma poi a chi
spetta il compito di farvi rialzare? Ai vostri amici? O forse alla
cosa o persona che tanto agognate?
Alzatevi
perchè il momento giusto è questo, non cercate di cercare, non
cercate di trattenere, lasciate andare, se le cose devono ritornare
tornano, altrimenti non torneranno più, alla fine perchè
sacrificarsi per un fantasma?
Quindi
coraggio e gambe in spalla.
Là
fuori c'è un mondo che vi aspetta e che offre nuove opportunità.
una lezioncina di italiano... ma una cosa base del tipo: come scrivere le frasi. Se vuoi te la faccio io:
RispondiEliminasoggetto verbo complemento oggetto. Renderebbe la lettura piacevole e comprensibile...
Seriamente? Dove siamo, a scuola? Ah beh se passa solo la grammatica siamo a posto.
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