La
pistola puntata alla testa per
zittire l'orrore
per non
parlare di ciò che avviene nell'ombra.
Le
persone distese a terra ammassate,
gli
edifici che crollano sugli innocenti,
il cielo
che si oscura per il
fumo dei gas.
Bambini
dispersi
senza
meta
senza
che la culla possa dar loro
protezione,
fuggono
per la presenza degli uomini armati.
In
lacrime.
Gli
occhi si chiudono lentamente,
un
respiro forte,
battersi
con il proprio incubo,
con la
voglia di urlare
di
spaccare i pugni sul cemento armato.
Un
frastuono dietro l'altro,
un
esplosione,
un altro
attacco,
la pietà
e la compassione sono
state lasciate a casa
chiuse a
chiave nella cassaforte.
Uomini
non più uomini,
sorrisi
artificiali,
cuori di
metallo,
la testa
persa in battaglia.
Nessuna
domanda,
fedeli
al grilletto premuto sulle loro teste.
Chi è
colui che è libero?
Un velo
sui corpi,
sulle
lacrime,
sui
sogni perduti.
La
vittoria dietro al velo,
nella
speranza dagli occhi d'oro.
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