Labirinto in Ombra

Lo spazio di una risata
tra le fila di scheletri in armadi di ebano,
un opaco viso che tende all'infinito,
un'osservazione rapida alla massa informe in preghiera. 
Abbattuto e ramificato in gilde d'acciaio,
quelle ombre appese al muro,
gli occhi che lanciano dei piccoli fulmini.
I piedi calpestano mattoni nel buio,
nessuno vede oltre il proprio naso,
un aguzza occhiata ai labirinti in cui ci si perde,
un'ombra formata in estasi abbagliante. 
La luce della candela spezza tremori antichi,
taglia le nostre code arcaiche,
pone il mantello di Re sui crociati del mattino. 
La chiave per la porta labirintica è nell'osso a forma di leone.

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