Tutti adombrati di vesti eleganti,
parole furtive tra gli sguardi persi
dietro mille maschere in un bianco pianto.
Una città veloce sconfigge la realtà,
sorpassa il confine della mente sorpresa,
inciampa sulle pietre levigate a mano dai mendicanti.
Uomini appassiti alla parola delle nuvole,
del lento sussurro all'ebrezza
che sussiste tra il canto e il cantato.
Nessuno più rade al suolo il suo epicentro,
troppo preso nella vita mondana delle prigioni sgargianti,
come gli abiti che si indossano alla festa del reame colorato.
Un illusione dietro la maschera
che il diavolo ha voluto indossare,
un teatro di burattini senza forma,
una scena ripetuta all'infinito per tutti.
La maschera cadrà nella notte in cui il velo si spezzerà.
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