Fine dei Giochi

C'è una pietra posta sul cranio dell'uomo,
ornamento selvaggio alle macchie lunari.
Si sono indaffarati per ricercare la pianta velenosa
nelle acque cristalline
del lago di piombo,
una zavorra annegata tra i pensieri
di un giovane morente.
Il circolo vizioso delle mani alla gola,
di una luce persa negli abissi del tempo.
Un sottile ricordo anima i soldati deceduti,
nella notte asfaltata di ombre,
in cui gli alberi, protesi tra gli infiniti giochi di luce
osservano gli zoccoli della morte.

Tornerà con il triangolo in mano
a sorseggiare vino dalle nostre viti,
mentre la bilancia, tra i quadri in rovina,
segnerà la fine dei giochi.

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