Tacite
stelle si addormentano
tra le
braccia della volta celeste,
un
sussurro precoce
ai
dimenticati piedi nella fossa
in cui
tutto sprofonda.
Tutto
viene lasciato,
non a
chi riposa nel proprio sonno,
ma chi
agitato
muove il
proprio mondo,
avendo
dentro sé
il
frutto maturo del cielo.
Vi è
una liberazione
nella
morte limpida delle rose,
tra i
volti e i vapori
di chi
sogna oltre i propri confini.
Non
piangono i lupi
a veder
i cuccioli prepararsi per la guerra,
ma nei
propri seni
c'è la
calda notte in partenza.
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