La ruota
che gira vorticosamente
nell'infinito
splendore
vuole
che tutto sia
un
complice perfetto
dell'umana
esistenza.
Spente
torce che vagano
in quei
tunnel vuoti
dove la
morte giace sovrana,
oscura
grotta inghiotte
i volti
degli ultimi mercanti,
qui si
elevano pianti
oltre la
grande roccia.
Accecanti
smorfie
emergono
dall'abisso,
dei
deliri, incompresi
e
giovani destrieri
nella
nebbia vagano
senza
meta.
Con
disinvoltura
arrecano
danno all'uomo,
dolori
primordiali, e coscienze spente
inneggiano
all'alato destino
del
compimento in ciclo.
Ma la
ruota
gira
anche per loro,
svuotando
le loro esistenze
e
frantumando le loro ossa.
Anche
nel vuoto
emerge
un seme di vita,
primordiale
essenza
che
inghiotte il tutto.
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