Eternamente
attendo colei
che
si spinse oltre il tempo,
sospinta
dal vento
verso
mete sconosciute.
Il
suo sorriso abbaglia i miei occhi,
fa
fiorire i miei capelli,
sibila
il nome dell’antico monastero
ai
pressi della fine.
E’
la regina delle ore
che
si son perse
tra
le tasche dei moribondi,
è
l’aiuto inaspettato a chi
cerca
con il cuore in mano.
Lei
è la danza al tramonto,
l’oasi
di pace rossa
che
attende chi si lascia trasportare
dal
vento celestiale.
Troppo
oltre le vedute
dell’uomo
comune,
troppo
antica da plasmare
infiniti
giochi
tra
il destino e il proprio rito.
Qui,
su questa pietra,
il
mio cuor è lasciato
ad
attendere la sua figura
con
il muschio che ancor
mi
cresce intorno.
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