Infiltrati
nelle vite di ognuno,
piccoli
parassiti
mangiano
il nostro tempo.
Eccole
le torri nere
stagliarsi
verso il cielo
abbracciando
l'incubo
che
divora l’uomo.
Neri
corvi svolazzano
intorno
alle loro cime nere,
come
l'abisso in cui tutto sprofonda
e
il terrore diventa
gelida
pietra.
Forse
un cuore addestrato
riuscirebbe
a penetrare
quella
loro cortina,
ma
le bestie che dimorano in noi
piantano
paura
dove
la luce è fioca.
Quella
è la terra
che
gli occhi di un vecchio
non
vorrebbero mai vedere,
la
terra bruciata in cui le piante
son
veleni nascosti.
Il
cielo è dipinto
con
un oscuro velo di malvagità,
un
velo che trasforma i pensieri
in
lame a doppio taglio.
Qui
controllano tutto
le
creature che nel vuoto danzano,
cibandosi
dei nostri sogni
e
delle premature sconfitte.
Ma
la speranza,
nel
distruggere gli artefici del male,
non
è mai vana,
soprattutto
se riposta nella luce
che
dimora nei guerrieri.
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