Se c’è
un fiore in queste terre
allora
lo coltiverò
come fa
un musicista
con le
corde della chitarra.
C’è
in me un’azzurra pozza,
un
incandescente iride colorata,
adombrata
di mille scarabocchi
che il
sole ha lasciato
prima
che tornasse l’inverno.
Raccontiamoci
delle favole distrutte,
delle
mani impastate
nell’argilla
del fabbricante di chiavi,
di versi
perduti
per le
troppe chiacchere.
Ho
sentito un lento dondolio
quando
la luna ha lasciato
l’ebrezza
del viver quotidiano,
ma son
pezzi di vita
queste
parole
che si
confondono con la polvere.
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