La porta
è lo stesso incubo
che
trasforma la nostra gloria
in
tramonti di pioggia,
niente
dentro di lei
può più
illuminare
la vista
che si è fatta carne.
Un
orrendo guardiano incombe
sulle
vite appese
come
fruste innominate,
dall’anziano
che circola
in un
giardino dimenticato.
Aprite
gli occhi al cielo,
e il
cielo vi offrirà un martello
con cui
colpirvi il viso,
quella
sosta è per spezzare
ciò che
di umano è rimasto
e ciò
che la paura
ha fatto
crescere in noi.
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