In
queste rive
tutto si
fece denso
come
quando bruci
un
manoscritto antico.
Non più
le aquile
soggiornano
nel mondo
perché
alte dovranno volare
se
vorranno trovare le porte
di ciò
che c’è oltre la terra.
Le mani
tremano al cospetto
dei
denti aguzzi del boia,
ma
niente afferra
ciò che
risiede nella mia volontà.
Sono
scatti di forza
questi
attimi in cui i capelli
sono
ventagli profumati
sulle
carcasse del tempo.
Tutti
ambiscono a risorgere
con le
tasche piene
di
malate avventure,
di
cadute nel fosso
e di
acqua soffocata.
Mi
permetto allora
di
cadere dalla scogliera,
senza
ali e senza esitazione,
per
arrivare in fondo ad Atlantide
e
riportare ciò che l’acqua
ha
nascosto da sempre.
C’è
un magico trionfo
nell’acqua
della vita.
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