Parlo di
miti inabissati
perché
le fauci
hanno
inghiottito la mia ombra
affinché
sgorgassero, dal mio petto,
le
ultime parole di luce.
Ho
abbandonato questo cielo
trasportato
dal chiarore
del
riflesso che in me
evocano
antiche stelle.
Mi
percuoteranno le braccia
e le
gambe, faranno a pezzi
il cuore
in un solo frammento,
ma la
voce eterea riecheggerà
nell’infinità
degli spazi celesti.
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