Vuoto della Notte

Mi innamorai del suono
che le parole evocavano,
erano toccanti riflessi
in uno specchio canterino,
delle soavi gesta
per accompagnarmi nel sogno.

Sono un perduto uomo
con il suo bastone
che tocca la terra
bagnata dalla pioggia.
Un eterno dubbio
che si insinua nella mia ombra
si lascia trafiggere
da un miracolo incantato.

La mia dimora nel tempo
è una rossa campana nel petto,
un rintocco soave
per chi si perde nella notte.

Sono solo parole
che non possono descrivere
l’immensa commozione
alla mia trasformazione
in luce senza fine.
Questo è il vuoto che la notte
lascia ai bambini appena nati.

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