La Notte della Rosa

Il suo viso era chiaro
come una luna piena,
le sue parole splendide
come l'aurora sopra le antiche case.

Quale gioia potevo vedere
al di là dei semplici sguardi,
un vortice in me, repentino,
nel rumore dei giorni
che mai mi spinsero
oltre i suoi confini.

Mentre il sole
si accendeva all'orizzonte
lei conversava amabilmente
con le mie stanche labbra,
quando le parole sono macigni
che si aggrovigliano
d’innanzi ai nostri pensieri.

Era una tana di desideri
e di sghignazzanti avvoltoi,
ragnatele lasciate dal tempo,
tombe che custodivano
la lucentezza di una perla.

Oltre la cortina del suo fumo
riconobbi lei
come l’anello celestiale,
quello che insieme univa
la notte al giorno.

Quale magnifica magia
c'era al di là di tutto questo,
oltre la volta di stelle
che cullavano i nostri cuori.

Tutto avvenne
quella magica notte,
le stelle si riunirono nella volta celeste
per accogliere il fiore
che era appena nato.
La rosa, che nacque quella notte,
era la stessa che le regalai
quando la conobbi.

0 commenti:

Posta un commento