La Grande Opera

La preparazione per estrarre la materia prima, per acquisire il fuoco segreto, avviene nell'ombra.
Le due forze son state generate, ma poiché in mezzo vi è il sale esse rimangono ferme nella loro attività e nella loro passività.
Ma le due forze si devono congiungere e per questo devono lottare, per poi di nuovo separarsi per dar vita alla bianca vergine e alla nera morte.
Ecco che la vergine si avvicina al leone verde, facendo apparire nel cielo una stella luminosa, mentre dall'altra parte la morte si riduce in cenere per continuare la sua opera.
Alla fine di questo ciclo la sposa, dopo aver osservato le ceneri sparse, le raccolse per donarle al leone verde, che all'improvviso si trasformò in una maestosa aquila celestiale, inghiottendo la vergine con in mano la cenere.
In lontananza apparve un re in armatura dorata e rossa, ed alla sua vista l'aquila tornò in cielo ma lasciò sulla terra la bianca vergine.
I due si guardarono, così avvennero le loro nozze ancestrali, per formare un solo essere che avrebbe poi accolto il Sole e la Luna.
All'improvviso tutto tremò, la terra ospitò il fuoco che bruciò le acque, il cielo e i vapori generati da questo strano fenomeno, ma quando tutto tacque, ecco che dalle acque e dai vapori nacque un uovo.
L'essere che in grembo aveva i due sposi dovette passare per la luce, così, dal nero nacque, con l'aiuto del fiume celestiale, il bianco perfetto, la regina delle bianche sponde.
Essa sapeva bene cosa fare, infatti generò un albero immenso, di una magnificenza assoluta, che aiutò l'essere a passare per i rossi fumi.
Ecco, l'essere era divenuto di un rosso dorato, come il sole, al di là delle montagne un aquila rossa gigante, a due teste, solcava i cieli.
La regina delle bianche sponde si trovò così davanti ad un elisir bianco perfetto, quando le si sciolse in bocca il fluido, essa tornò a brillare, mentre dall'altra parte l'essere rosso bevve l'altro elisir che si era venuto a creare, ma stavolta era di un rosso infernale.
L'essere iniziò a brillare di un rosso acceso, poi passati per i sette regni, lui e la regina si unirono per opera della pietra, per far nascere, dal loro fuoco, la meravigliosa fenice rossa.
Finalmente l'essere, che era Re, e la Regina, proclamarono il loro nuovo figlio, che infatti non era più una meravigliosa fenice, ma un Essere in tutto e per tutto.
Il Figlio dalle vesti candide, incoronato con la corona d'oro, si avviò verso l'infinito, mentre passo per passo diventava sempre più luminoso.
Alla fine dei giorni, il Figlio nato dal grembo del Re Rosso e della Regina Bianca, divenne la Luce Inestinguibile, il Fuoco Sacro, che nemmeno la morte poté più toccare.
Questa è la Grande Opera, e sarà così fino alla fine dei tempi.

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